lunedì 21 settembre 2009

Profeti


I profeti [...] insistevano sull'imminenza dell'apocalisse non perché sognassero allori accademici o volessero dar prova della loro capacità di previsione, ma in quanto speravano che il futuro dimostrasse che avevano avuto torto.

[...] Possiamo profetizzare che, a meno di essere imbrigliata e addomesticata, la nostra globalizzazione negativa, che oscilla tra il togliere la sicurezza a chi è libero e l'offrire sicurezza sotto forma di illibertà, renderà la catastrofe ineluttabile. Se non si formula questa profezia, e se non la si prende sul serio, l'umanità ha poche speranza di renderla inevitabile.

[...] Il secolo che viene può essere un'epoca di catastrofe definitiva. O può essere un'epoca in cui si stringerà e si darà vita a un nuovo patto tra intellettuali e popolo, inteso ormai come umanità. Speriamo di poter ancora scegliere tra questi due futuri.

Zigmunt Bauman, Paura liquida.

Su un muro di Lisbona.

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