sabato 30 luglio 2011

da Eternal Sunshine of the Spotless Mind

Lei: «I grandi non capiscono quanto ci si può sentire soli da bambini. Come se tu non contassi. Io avevo otto anni e avevo dei giocattoli, delle bambole. La mia preferita era una bambola brutta che io chiamavo Clementine e la sgridavo in continuazione: non devi essere brutta, sii bella. Che assurdità, come se potendo trasformare lei potessi per magia cambiare me stessa».
Lui: «Sei bella» 
Lei: «Joel, non mi lasciare mai» 
Mierzwiak perfavore mi lasci questo ricordo, soltanto questo.
Ti voglio tenere per mano, vieni.
Lui: «In questo momento potrei morire Clem. Io mi sento così felice. Non avevo mai provato cosa fosse la felicità. Sono esattamente... dove voglio essere» 
Clem?
Non lo voglio più fare.
Chiedo scusa ho sbagliato.
Non lo voglio più fare.








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